Grezzo Naturale progetta e realizza capanni, gazebo e tetti in canna di diverse forme e stili utilizzando esclusivamente materiali naturali.
Solitamente poggianti su pavimenti in pietre vecchie, i telai vengono costruiti con pali di castagno scortecciato nei progetti più rustici o con archi e travi lamellari di pino e abete per quelli più moderni. Le nostre strutture sono dotate di finestre con telai a vetro e scuroni, vasistas e lucernai per dare luce, porte o portoni a due ante per gli ambienti più grandi; inoltre possono essere rifinite internamente con pareti in legno e soppalcate con tavolati dotati di scala.
La copertura in canna può essere a sua volta eseguita con due diverse finiture, a gradoni o battuto romagnolo.
La posa della canna viene eseguita seguendo il principio fondamentale della legatura che prevede di fermare la canna al telaio utilizzando tondini e filo di ferro in modo da creare una cucitura continua e omogenea che permetta all’acqua di scorrere via lungo gli steli senza mai fermarsi. Una volta eseguita la legatura di tutti i vari strati sovrapposti, il tetto per essere completo ha bisogno di un vertice o “colmo” in materiali diversi, per questo elemento si può usare materiale da lattoneria come il rame o più comunemente tegole accoppiate.
Grezzo Naturale si occupa anche di tutto ciò che riguarda la ricostruzione e il recupero di vecchi capanni ormai segnati del tempo, per far rivivere questi autentici pezzi della nostra tradizione. Operiamo la rimozione della vecchia canna, la pulizia, lo smaltimento e la posa del nuovo tetto.
- Ecologici, la canna palustre cresce spontanea senza consumare un solo watt di energia
- Leggeri, necessitano di strutture di supporto poco costose
- Totalmente antisismici
- Ottimo isolamento termico e acustico
- Piacevole impatto visivo, le strutture in canna si integrano con il paesaggio
- Durata nel tempo, studi recenti hanno provato una longevità che raggiunge i 40 anni
- Alla fine del suo ciclo di utilizzo è di facile smaltimento
Tutte queste caratteristiche ci hanno spinto a riscoprire questo materiale dotato di un indubbio fascino ancestrale.
Attualmente usato in tutto il centro e nord Europa nella costruzione di tetti, in abitazioni di campagna, ma anche in moderne ville di periferia. La canna consente di realizzare la copertura di strutture molto accoglienti che si prestano a una moltitudine di utilizzi quali: bungalow, laboratori, palestre, garage, ricovero attrezzi, ottime cantine e tavernette per pranzi e cene.
Caratteristiche tecniche
Massa volumica: 130 – 190 (kg/m3 )
Isolamento Acustico: il potere fonoisolante di una parete di spessore 20 cm è di Rw = 45/50 dB
Conduttività termica: 0,050-0,056 (W/m K)
Resistenza a compressione: 70/80 [kg/m2]
Reazione a fiamme libere: Classe B2
Tossicità: non contiene e non viene trattata con sostanze tossiche
Definizione di “canna palustre”
(Phragmites australis o Phragmites communis) Pianta perenne con culmo (fusto) alto oltre i 2 metri, robusto, foglioso fino alla infiorescenza. Foglie lanceolate, larghe fino a 5 cm e lunghe 30-50 cm, di consistenza cartilaginea e di color glauco. Legata ad ambienti paludosi in genere, colonizza fossati, canali, argini e terraferma sempre però in presenza di sufficiente umidità.
Cenni storici
Detti capèn o casoni questi capanni si legano alla tradizione della Bassa Romagna, del Delta del Po e di tutte quelle zone della Pianura Padana dove cresceva la Phragmites Australis (canna comune). Questo materiale di facile reperibilità, leggero, duttile e resistente all’acqua fu usato sin dall’antichità per costruire tetti e rifugi, dai Romani alla Serenissima, ma anche la storia più vicina a noi, quella del secolo scorso, continua a parlarci dei capanni. Abitazioni per pescatori, capanni da pesca (i padelloni) e ripari per le barche nella valle, tetto sicuro per il carro e gli attrezzi del contadino nell’entroterra, i capanni servivano a molteplici scopi. Curioso è il fatto che quando il mezzadro e la sua famiglia cambiavano podere queste strutture in legno e canna si spostavano con loro, caricate sul carro tirato dalle bestie, tornavano alla loro mansione nel nuovo terreno.